- L’imprenditore oleario 60enne rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Firenze
- Il processo inizierà tra poco meno di un anno: il 2 ottobre del 2025
Tutto sarebbe iniziato per la condivisione di una proprietà, così almeno si legge. Il racconto del Corriere Fiorentino parla di una guerra tra familiari che fa notizia grazie ai protagonisti. “Cesara Buonamici ha denunciato il fratello Cesare per stalking”, scrive. Denunce, soprusi, molestie: la giornalista Mediaset 67enne, opinionista del GF, avrebbe subito tutto ciò dall’imprenditore oleario 60enne, rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Firenze Agnese Di Girolamo con l’accusa di stalking nei confronti della sorella e del marito Joshua Kalman. La data del processo è fissata: il dibattimento in aula inizierà il 2 ottobre 2025.
Prima ci sarebbero stati forti scontri per la gestione della proprietà di famiglia sulle colline di Fiesole, in parte cointestata e in parte in esclusiva. Poi avrebbe avuto inizio il tutto. “Cesare avrebbe dal 2020 iniziato a molestare la sorella e il consorte. Per anni dispetti e prevaricazioni tanto da pregiudicare, secondo la Procura, la ‘tenuta psichica delle vittime che va oltre il fine di creare un pregiudizio morale ed economico’”, sottolinea il quotidiano.
Il giornale rivela ancora: “Tra gli episodi, il fratello minore avrebbe deviato le telecamere dell’azienda sull’abitazione dove vive la sorella al solo scopo di spiarla e controllare chi ricevesse in casa. Poi avrebbe tentato di accedere ad informazioni sui conti correnti bancari, facendosi accompagnare in banca dalla madre andando su tutte le furie quando il direttore si è rifiutato di fornire informazioni riservate senza autorizzazioni”.
Cesare non si sarebbe ‘calmato’, anzi. “Avrebbe opposto resistenza al desiderio di Cesara di celebrare il matrimonio con Joshua Kalman nella casa di famiglia, salvo poi desistere grazie alla intercessione dei rispettivi legali. Avrebbe poi modificato l’impianto del citofono della proprietà in cui risiedono entrambi per avere il controllo esclusivo degli accessi e intercettare la corrispondenza, tentando anche di costringere la collaboratrice domestica a consegnargli una raccomandata destinata alla sorella. Infine, si sarebbe impossessato di una stanza adibita a guardaroba dalla sorella, cambiando la serratura”. Sarà il tribunale a decidere se è effettivamente colpevole o meno.
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